io,Caterina Orsini


“Tutto ciò che l’uomo può fare è muovere le cose. E per farlo non ha a disposizione altro che il muscolo, sia che debba bisbigliare una sillaba o abbattere una foresta”
(C. S. Sherrington, 1924)

martedì 15 maggio 2012

ERNIA DEL DISCO

ERNIA DEL DISCO


L’ernia del disco è una affezione della colonna vertebrale, è causata dalla fuoriuscita del nucleo del disco intervertebrale dalle fibre dell’anello fibroso (cioè l’anulus, che è la parte esterna del disco intervertebrale, con la funzione di ammortizzare i carichi che arrivano dall'esterno).


Il disco intervertebrale è costituito da due parti distinte:


-una parte centrale, il nucleo polposo: è la porzione più compatta e idratata del disco (contiene l’88% di acqua, è un gel trasparente costituito prevalentemente da mucopolisaccaridi); in esso non sono contenuti né vasi né nervi;

-una parte periferica, l’anello fibroso: è formato da una successione  di fasci fibroso concentrici, a decorso obliquo e incrociato rispetto ai fasci vicini.

La rottura e lo sfiancamento dell’anulus è determinata dal cedimento degli strati periferici ed avviene solitamente in seguito ad una degenerazione discale causata da microtraumi ripetuti nel tempo o in seguito ad uno sforzo di sollevamento di un peso effettuato con il tronco inclinato in avanti (i movimenti che predispongono all’erniazione sono le flesso-rotazioni del tronco) o ancora per posture viziate mantenute a lungo; sovente vi sono fattori genetici che predispongono alle degenerazioni discali in soggetti adolescenti.

L’ernia del disco compare più frequentemente sulla parte postero-laterale del disco nel punto dove il legamento vertebrale comune posteriore è meno spesso, comprimendo e danneggiando le strutture nervose che fuoriescono dal canale vertebrale dietro al disco.
Le ernie si presentano prevalentemente in zona lombare e lombosacrale, poi in zona cervicale (tratti del rachide dotati di una buona mobilità), mentre quelle dorsali sono molto più rare (questa porzione della colonna vertebrale è molto più rigida grazie alla presenza delle costole).

Nella protrusione si ha lo schiacciamento delle fibre dell’anello (non la rottura!) da parte del nucleo, soprattutto a livello del legamento longitudinale posteriore.


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