io,Caterina Orsini


“Tutto ciò che l’uomo può fare è muovere le cose. E per farlo non ha a disposizione altro che il muscolo, sia che debba bisbigliare una sillaba o abbattere una foresta”
(C. S. Sherrington, 1924)

domenica 17 marzo 2013

IL RECETTORE PODALICO



Il recettore podalico è un insieme di pelle, muscoli, ossa e articolazioni; ci sono recettori cutanei, articolari (il piede è un complesso poliarticolare) e muscolari (sono da considerare sia i muscoli intrinseci che estrinseci del piede); è sia esorecettore che endorecettore.

Il piede ha un valgo fisiologico del 4%, come il “pendolo inverso”; a 0° è già un piede leggermente varo.
Nell’ osservazione si inizia valutando il retro-piede sia in appoggio mono-podalico che bi-podalico. Ci si pone posteriormente alla persona e si osserva la naturale posizione dei suoi appoggi al suolo. In appoggio mono-podalico si valuta l’ intra- o extra-rotazione del mortaio tibio-peroneo. Osservando i due malleoli si valuta il primo movimento spontaneo verso l’interno o l’esterno, in caso di dubbio si aspetta e si vede come il piede si organizza.

Segue poi l’esame dinamico, osservando la persona mentre cammina in avanti e all’indietro, per ricercare un piede a doppia componente (in questo caso l’appoggio dinamico non è completo); solitamente questo piede a doppia componente è un piede che si è adattato nel tempo, in seguito a distorsioni, traumi, compensi della parte superiore del corpo, compenso anteriore.

È utile osservare anche le suole delle scarpe ed evidenziare un’eventuale asimmetria d’appoggio o un cedimento del contrafforte.

I piedi possono essere causativi, adattativi o misti (questi ultimi sono i più frequenti):

- Causativo: è responsabile dello squilibrio posturale, c’è un problema ascendente. Dal momento che si instaura uno squilibrio nel piede, anche di lieve entità, inerente alla sua mobilità o al suo appoggio, ci sarà obbligatoriamente nella parte alta del corpo uno squilibrio posturale. In questo caso sarà il punto di partenza del problema.

- Adattativo: tampona uno squilibrio che viene dall’alto, il problema è discendente, sovente generato dall’apparato oftalmico o stomatognatico. Il questo caso il piede è il tampone terminale e fa da collegamento tra gli squilibri ed il suolo. Nel piede adattativo reversibile è sufficiente correggere la causa primaria per correggere il sistema posturale. Dopo dieci mesi, un anno le deformazioni adattative si fissano e diviene indispensabile la correzione del piede per riprogrammare il sistema tonico posturale.

- Misto: questo piede associa una componente causativa ed una adattativa. È l’insieme dei due tipi precedenti e deve essere sempre corretto, anche se la componente adattativa è reversibile. Sono spesso piedi asimmetrici e disarmonici, facilmente diagnosticabili.

Dopo l’osservazione del recettore podalico è importante fare le opportune correlazioni con il resto del sistema tonico posturale, per sapere a chi/cosa  dare la priorità nel Percorso Posturale.

(da: appunti Master Univ di Posturologia Clinica)