io,Caterina Orsini


“Tutto ciò che l’uomo può fare è muovere le cose. E per farlo non ha a disposizione altro che il muscolo, sia che debba bisbigliare una sillaba o abbattere una foresta”
(C. S. Sherrington, 1924)

venerdì 20 aprile 2012

LA SCOLIOSI - parte 2

LA SCOLIOSI  - parte 2

Si parla di scoliosi strutturale quando il rachide risulta deformato in modo permanente e, volontariamente, non è possibile ridurre tale deformazione.

La deformazione è causata dalla rotazione dei corpi vertebrali coinvolti nella scoliosi che danno luogo alla formazione del gibbo (l’elemento più dannoso per la morfologia del soggetto). Tra le scoliosi strutturali, le idiopatiche rappresentano di gran lunga il ceppo più numeroso: la loro eziologia è ignota.

La scoliosi è una deformità tridimensionale della colonna che in base all'età di prima rilevazione viene definita infantile (fino a tre anni), giovanile (dai tre anni fino alla pubertà), adolescenziale (dalla pubertà fino alla completa maturità ossea o dell’adulto).

Oltre l’80% delle scoliosi viene diagnosticato durante l’adolescenza. Riguarda in 7 casi su 10 il sesso femminile e colpisce circa il 3% della popolazione, anche se è grave in meno dello 0,5 per mille.

E’ definita nell’80-85% dei casi idiopatica, parola che indica che per ora non ne conosciamo le cause; negli altri casi è secondaria a malattie neurologiche, congenite, metaboliche, ecc.




Gibbo in presenza di una scoliosi toracica destra


La scoliosi è considerata come il sintomo di una malattia complessa, che provoca disfunzioni a vari livelli: neuromotorio, neuromuscolare, biomeccanico, biologico, organico e psicologico.

La scoliosi non ha sintomi come normalmente intesi. Mentre in età adulta, scoliosi non curate, possono portare a dolore, deformità progressiva e a volte problemi cardiorespiratori, durante la crescita non si hanno sintomi evidenti, tanto che la patologia viene individuata spesso casualmente da un osservatore esterno o tramite uno screening con radiografia.

Il riscontro di dolore importante, curva toracica sinistra, o la presenza di sintomi neurologici devono far pensare alla possibilità di trovarsi di fronte ad una scoliosi secondaria ad altre patologie. Cause di scoliosi secondaria possono essere ad esempio la Siringomielia, la S. di Marfan, la S. di Ehlers-Danlos, tumori spinali, la distrofia muscolare, la neurofibromatosi, la S. di Klippel-Feil ed altre ancora. Un dolore in sede lombare deve far pensare inoltre alla possibilità di trovarsi di fronte ad una spondilolisi, presente in circa il 4% della popolazione.

La scoliosi è una malattia del sistema tonico posturale e deve essere considerata come uno squilibrio di quest’ultimo e dei suoi recettori; è altresì importante verificare se il bacino è in rotazione, per cui potremo avere:

-scoliosi col bacino incluso: il bacino si comporta come un sistema compensatore ed è in rotazione;


-scoliosi col bacino escluso: il bacino è perfettamente in equilibrio, per cui è una patologia della propriocezione.


(Estratto della tesi di "Master in Posturologia Clinica" c/o Università di Pisa)



Bibliografia:

-Frontino G. - Scoliosi e cifosi. Edizioni Pro Juventute, 1976
-Fustier T. - Evolution radiologique spontanée des scolioses idiopathiques de moins de 50° en période de croissance. Thése, Med., Lyon, 1980
-Negrini S., Negrini A., Sibilla P.: La rieducazione del paziebte affetto da scoliosi idiopatica. In: Scoliosis: State of the Art. Barcellona: Société Internationale de Recherche et d'Etude sur le Rachis, 1996
-Orsini C.: Trattamento ortopedico delle scoliosi secondo il protocollo della Fondazione Pro Juventute Don C. Gnocchi di Milano. Tesi di Diploma c/o Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano 1989-1990
-Stagnara P.: Deviations laterales du rachis: Scolioses structurales. Enc Med Chir, Appareil Locomoteur, 15865 G10 Et G20, 1974
-Stagnara P.: Les Deformations du Rachis, Paris: Masson, 1985
-Torrel G., Nachemson A., Haderspeck K., Shultz A.: Standing and supine Cobb measures in girls with idiopatic scoliosis. Spine 10, 1985


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