io,Caterina Orsini


“Tutto ciò che l’uomo può fare è muovere le cose. E per farlo non ha a disposizione altro che il muscolo, sia che debba bisbigliare una sillaba o abbattere una foresta”
(C. S. Sherrington, 1924)

martedì 10 aprile 2012

LA SCOLIOSI - parte 1



LA SCOLIOSI - parte  1


La scoliosi va assolutamente distinta dall’atteggiamento scoliotico.

Atteggiamento scoliotico = Paramorfismo: è un'alterazione posturale di tipo funzionale che interessa solo i tessuti molli (legamenti, muscoli, etc.) ed è reversibile e autocorreggibile.

Scoliosi = Dismorfismo: è un’alterazione morfologica, strutturata e irreversibile.

Viene definita come scoliosi una deviazione della colonna sul piano frontale maggiore di 10° Cobb associata a rotazione vertebrale (indice di strutturazione) in una radiografia standard in ortostatismo in proiezione postero-anteriore.


L'entità della deviazione scoliotica viene espressa in gradi. Il sistema di misurazione attualmente più usato è quello di Cobb: si tracciano due linee passanti per il piatto superiore ed inferiore delle vertebre limitanti la curva e a queste le rispettive perpendicolari. L'angolo che viene a formarsi è detto angolo di curvatura o angolo di Cobb.

Il metodo di Cobb, rispetto a quello di Risser-Ferguson, viene consigliato dalla Scoliosis Research Society.

Angolo di Cobb   
L'angolo di Cobb è formato dalla intersecazione delle perpendicolari alle linee parallele al piatto superioree inferiore delle vertebre limitanti la curva.

La curva viene indicata come destra o sinistra identificando la sua convessità; la deviazione  è conseguente allo schiacciamento asimmetrico del corpo vertebrale per cedimento della struttura ossea e, per questo, la malattia si presenta durante la crescita ed evolve principalmente in fase pubertaria (periodo in cui la resistenza dell’osso è minore) fino alla maturazione ossea (indice di Risser 5).

Se la curva scoliotica supera certi livelli (spesso oltre i 30°, quasi sempre oltre i 50°), l’evolutività non finisce con la crescita, anche se diviene molto lenta (0,5°-1° Cobb all’anno): spesso ne consegue un incurvamento di lato e in avanti in età anziana.

La curva più grave dove la strutturazione (gravità e torsione) è maggiore viene definita come curva primaria, mentre curve significativamente più piccole vengono considerate secondarie compensatorie.

(Estratto della tesi di Master c/o Università di Pisa, in "Posturologia Clinica)

Bibliografia:

-Frontino G. - Scoliosi e cifosi. Edizioni Pro Juventute, 1976
-Fustier T. - Evolution radiologique spontanée des scolioses idiopathiques de moins de 50° en période de croissance. Thése, Med., Lyon, 1980
-Negrini S., Negrini A., Sibilla P.: La rieducazione del paziebte affetto da scoliosi idiopatica. In: Scoliosis: State of the Art. Barcellona: Société Internationale de Recherche et d'Etude sur le Rachis, 1996
-Orsini C.: Trattamento ortopedico delle scoliosi secondo il protocollo della Fondazione Pro Juventute Don C. Gnocchi di Milano. Tesi di Diploma c/o Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano 1989-1990
-Stagnara P.: Deviations laterales du rachis: Scolioses structurales. Enc Med Chir, Appareil Locomoteur, 15865 G10 Et G20, 1974
-Stagnara P.: Les Deformations du Rachis, Paris: Masson, 1985
-Torrel G., Nachemson A., Haderspeck K., Shultz A.: Standing and supine Cobb measures in girls with idiopatic scoliosis. Spine 10, 1985


Nessun commento:

Posta un commento