io,Caterina Orsini


“Tutto ciò che l’uomo può fare è muovere le cose. E per farlo non ha a disposizione altro che il muscolo, sia che debba bisbigliare una sillaba o abbattere una foresta”
(C. S. Sherrington, 1924)

giovedì 15 marzo 2012

LA CERVICALGIA

CERVICALGIA

Il primo tratto della colonna vertebrale viene definito zona cervicale ed è costituito da sette vertebre (C1-C7). 


Con il termine cervicalgia si indica un dolore presente in questa zona, che  parte dalla nuca e può coinvolgere, oltre al collo e alle spalle, le prime dorsali e, nei casi più acuti, anche le braccia.



La cervicalgia è uno dei dolori più diffusi nel mondo occidentale, in epoca moderna, in essa c’è un’alterazione di muscoli, legamenti, dischi intervertebrali e delle articolazioni che permettono sia il movimento che il sostegno della testa.
Tra le cause principali sono da indicare la sedentarietà (ore seduti davanti ad un computer) ed una postura non corretta, poi eventuali traumi distorsivi del rachide cervicale (colpo di frusta), eventuali difetti di occlusione fra l’arcata dentale superiore e quella inferiore, iper tono muscolare dei masseteri, bruxismo, problemi di oculomotricità (come ipoconvergenze o eteroforie), lo stress che provoca una contrattura costante della muscolatura favorendo l’instaurarsi di micro lesioni della struttura anatomica, che col passare del tempo possono instaurare processi artrosici (con il coinvolgimento di articolazioni, dischi intervertebrali e cartilagini logorate).


Le cervicalgie possono essere così suddivise:
- cervicalgia vera: il dolore colpisce in particolar modo la zona cervicale;
- sindrome cervico-cefalica: è accompagnata da vertigini, disturbi della vista e/o dell’udito, cefalea, nausea, ronzio alle orecchie;
- sindrome cervico-brachiale: il dolore si irradia alla nuca ed al braccio, in alcuni casi fino alla mano.


In ogni caso, per un corretto trattamento di questa patologia, la diagnosi deve essere fatta dal medico  per individuare nel modo più idoneo il percorso ed il tipo di trattamento il più possibile adeguato al caso specifico. Per prima cosa bisogna trovare la causa prioritaria e, se possibile, intervenire su di essa.
Successivamente è importante impostare un ciclo di rieducazione posturale il più possibile globale per permettere alla persona di ripristinare un buon equilibrio muscolare fra i diversi muscoli (agonisti ed antagonisti) del corpo evitando il più possibile i compensi.


Come prevenzione è importante svolgere un’attività fisica regolare che coinvolga anche la parte superiore del tronco…il movimento è prevenzione e salute!!

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