io,Caterina Orsini


“Tutto ciò che l’uomo può fare è muovere le cose. E per farlo non ha a disposizione altro che il muscolo, sia che debba bisbigliare una sillaba o abbattere una foresta”
(C. S. Sherrington, 1924)

sabato 3 novembre 2012

POSTUROLOGIA (parte 2)


POSTUROLOGIA (parte 2)

Il corpo è paragonabile a un sistema complesso formato da tanti sottosistemi, ciascuno dei quali è a sua volta scomponibile in sistemi più piccoli, che insieme contribuiscono al BUON FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA UNO-UNICO.

Noi sappiamo che un corpo è in equilibrio quando la verticale passante per il baricentro cade entro il poligono d’appoggio. Più il baricentro è basso, più il poligono d’appoggio è largo, più stabile sarà l’equilibrio. Nell’uomo l’equilibrio non è solo appannaggio della statica, ma anche della dinamica, perché l’uomo si muove nello spazio circostante.


Il nostro corpo si sposta nello spazio, esso è strutturato in modo tale che comunque è governato da leggi della fisica e implica il movimento.

Un corpo si definisce SIMMETRICO quando una sua metà è perfettamente sovrapponibile alla metà del lato opposto rispetto a una mediana di riferimento. Quando un corpo è ASIMMETRICO (per cui si allontana dalla mediana corporea) potrebbe cadere, ma questo non accade perché il corpo umano non è rigido

IL CORPO UMANO E’ PLASTICO = ha un mix di rigidità e di elasticità.

La PLASTICITA’ è quella caratteristica componente elastica che ha il corpo, per cui quando fuoriesce dalla base d’appoggio può gestirsi nei diversi piani dello spazio, adottando, costruendo un compenso (micromovimento) per non cadere. Lo scopo è di mantenere inalterato il sistema globale.

E’ nei MICROMOVIMENTI che si vede la differenza tra postura bilanciata e postura sbilanciata. In seguito ad uno stimolo minimo si può avere un effetto dinamico nettamente maggiore, per cui la postura “si gioca” nei micromovimenti!

Strutturalmente: 
- i macromovimenti sono i movimenti tra le diverse articolazioni con spostamento di leve nello spazio; 
- i micromovimenti sono quasi impercettibili, sono i movimenti tra le diverse articolazioni, si ha uno spostamento minimo del punto di simmetria.

Quando ci si allontana dall’asse di simmetria, si ha una postura sbilanciata con conseguenti maggiori tensioni, accresciuta necessità di compensi posturali, maggior dispendio energetico. Se un corpo non è perfettamente simmetrico avrà una postura perturbata e dovrà faticare di più per stare in equilibrio! Mentre quanto più il corpo è simmetrico, tanto più la partenza è buona e c’è un minor dispendio di energia; si gioca con la “plasticità” per superare le disarmonie e ottenere comunque un equilibrio attraverso i compensi, per stare nel massimo conforto possibile.

Lo scopo dei compensi adottati dal corpo è permettere di trovare la condizione di equilibrio ottimale nei tre piani dello spazio per consentirgli l’orizzontalità dello sguardo, nonostante gli squilibri muscolo-scheletrici e l’asimmetria.

Lo scheletro è il destinatario finale di tutte le forze ascendenti e discendenti.

L’artrosi arriva quando, per esempio, una vertebra mantiene una posizione compensata per tanto tempo e alla fine, il corpo non è più in grado di compensare.

L’equilibrio muscolare adatta di continuo la postura alla forza di gravità, attraverso il TONO muscolare. Sovente è valutato solo lo scheletro, trascurando i tessuti molli, le parti fasciali, per verificare dov’è il disequilibrio (fra muscoli agonisti e antagonisti) che se è lungamente mantenuto può causare fattori artrosici e/o compensi che creano patologie.

La Lesione Funzionale è una riduzione di movimento (IPO-mobilità).

Lo squilibrio muscolare (che consiste in: -irrigidimento di alcuni gruppi muscolari; -indebolimento di altri; -una scorretta regolazione della funzione muscolare integrata da parte del sistema nervoso centrale) a sua volta comporta una disfunzione muscolare.

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