io,Caterina Orsini


“Tutto ciò che l’uomo può fare è muovere le cose. E per farlo non ha a disposizione altro che il muscolo, sia che debba bisbigliare una sillaba o abbattere una foresta”
(C. S. Sherrington, 1924)

lunedì 22 ottobre 2012

LA POSTUROLOGIA (parte 1)

LA POSTUROLOGIA 

La posturologia si occupa di ricercare le cause dei problemi della persona, nella sua globalità, “lavora” sul corpo umano con lo scopo di permettergli di muoversi meglio, in termini di costi energetici, nello spazio circostante, agendo sulle diverse forze.

                                E’ una visione funzionale globale! 



Nel XIX sec. Sir Charles Bell (1774-1842) si chiese come potesse un uomo mantenere la postura eretta controvento…ed arrivò alla conclusione che se il corpo riusciva in questo era perché aveva in sé i mezzi per farlo, da qui lo stimolo alla ricerca di questi mezzi.

Il tutto parte da un sistema governato da una Forza di gravità, in questo sistema ci sono tanti fattori che interagiscono con l’ambiente esterno, informazioni legate ai diversi recettori che servono per raccogliere informazioni dal mondo esterno: ESTERO e PROPRIOCEZIONI che vengono poi convogliate nel Sistema Nervoso Centrale per essere elaborate e, da lì, far partire la risposta del nostro organismo.

E’ un sistema che coesiste con la forza di gravità: La Vita è Movimento!

Il corpo è paragonabile ad un sistema complesso, formato da tanti sottosistemi (ciascuno a sua volta scomponibile in sistemi più piccoli) che  insieme contribuiscono al buon funzionamento del sistema uno-unico.

Noi sappiamo che un corpo è in equilibrio quando la verticale passante per il baricentro cade entro il poligono d’appoggio. Più il baricentro è basso, più il poligono d’appoggio è largo e più stabile sarà l’equilibrio.
Ma nell’uomo l’equilibrio non va considerato solo nella statica, ma anche nella dinamica, perché l’uomo si muove nello spazio circostante.
Dunque il corpo spostandosi nello spazio è strutturato in modo tale che comunque è governato da leggi della fisica ed implica il movimento.

L’uomo in equilibrio è stato paragonato ad un pendolo inverso che oscilla attorno all’asse delle caviglie con oscillazioni dell’ordine da 0 a 4 gradi su una superficie di 100mmq. Questo sistema permette un equilibrio stabile in cui il corpo, leggermente sbilanciato dalla sua posizione di partenza, tende a ritornare allo stato iniziale grazie a delle MICROSCILLAZIONI (è uno spostamento minimo del punto di simmetria). 
Più questo punto si allontana dalla mediana corporea, più partono nuove informazioni e stimoli per la ricerca di un nuovo assestamento! Questo vuol dire che si ha una postura sbilanciata quando ci si allontana dall’asse di simmetria, questo comporta maggiori tensioni, maggiori necessità di compensi posturali, maggior dispendio energetico.

Se un corpo non è perfettamente simmetrico, non vuol dire che non possa stare in equilibrio, ma vuol dire che ha una postura perturbata e dovrà faticare di più per stare in equilibrio.

Dunque quanto più il corpo è simmetrico, tanto più la partenza è buona e c’è un minor dispendio energetico; quanto più è asimmetrico tanto maggiore sarà il suo bisogno di compensi per il raggiungimento di una postura equilibrata.  Quindi la postura (grazie alla plasticità dell'organismo) lavora per superare le DISARMONIE ed ottenere un equilibrio attraverso l'uso di compensi. 
I compensi servono per mettere il corpo in condizione di bilanciamento ottimale nei tre piani dello spazio e consentirgli l’orizzontalizzazione dello sguardo nonostante gli squilibri muscolo-scheletrici e l’asimmetria.

Il sistema posturale ed il tono dei muscoli posturali sono sotto il controllo del Sistema Nervoso Centrale e una postura sbilanciata ha bisogno di un nuovo adattamento muscolare per non perdere l’equilibrio. Quando un muscolo non è più in grado di resistere a questo stress si ha una maggiore spesa energetica con squilibri fra muscoli agonisti e antagonisti.

La Posturologia dunque studia il posizionamento del corpo rispetto all’ambiente circostante e la sua capacità di modificarsi istante per istante, rispetto agli stimoli che riceve.

Oltre che una serie di tecniche, essa rappresenta una metodologia diversa nei confronti dell’approccio clinico verso il paziente, quasi una filosofia diversa, basata sul fatto che l’uomo è unoCome la fisiatria è una disciplina “trasversale” in quanto chiamata ad affrontare i diversi aspetti specialistici che intervengono su un problema.

Oggi il medico ha un approccio distrettuale verso il paziente, nel senso che se fa male la schiena guarda solo la schiena, se fa male il collo solo il collo…curare il mal di schiena esaminando pure il rachide cervicale o i piedi, potrebbe sembrare una cosa che non ha nessun costrutto solido di base. In realtà il corpo, nella fluidità dei suoi movimenti, servendosi di catene muscolari dinamiche coordinate funzionalmente dai centri superiori, è il padrone della gestualità, della mimica, del modo di camminare e di interagire con gli altri, cose peraltro, che non sono solo frutto di combinazioni biomeccaniche, ma rappresentano anche l’espressione dell' "essere".

Spesso una disfunzione può manifestarsi in una sede lontana dalla causa della disfunzione stessa. Quindi il primo dei principi è quello di andare a vedere dov’è la causa del problema e non soffermarsi solo sulla semplice analisi dei sintomi!

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