POSTUROLOGIA (parte 2)
Il corpo è paragonabile a un sistema complesso formato da
tanti sottosistemi, ciascuno dei quali è a sua volta scomponibile in sistemi
più piccoli, che insieme contribuiscono al BUON FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA
UNO-UNICO.
Noi sappiamo che un corpo è in equilibrio quando la
verticale passante per il baricentro cade entro il poligono d’appoggio. Più il
baricentro è basso, più il poligono d’appoggio è largo, più stabile sarà
l’equilibrio. Nell’uomo l’equilibrio non è solo appannaggio della statica, ma
anche della dinamica, perché l’uomo si muove nello spazio circostante.
Il nostro corpo si sposta nello spazio, esso è
strutturato in modo tale che comunque è governato da leggi della fisica e
implica il movimento.
Un corpo si definisce SIMMETRICO quando una sua metà è
perfettamente sovrapponibile alla metà del lato opposto rispetto a una mediana
di riferimento. Quando un corpo è ASIMMETRICO (per cui si allontana dalla
mediana corporea) potrebbe cadere, ma questo non accade perché il corpo umano
non è rigido
IL CORPO UMANO E’ PLASTICO
= ha un mix di rigidità e di elasticità.
La PLASTICITA’ è quella caratteristica componente
elastica che ha il corpo, per cui quando fuoriesce dalla base d’appoggio può
gestirsi nei diversi piani dello spazio, adottando, costruendo un compenso
(micromovimento) per non cadere. Lo scopo è di mantenere inalterato il sistema
globale.
E’ nei MICROMOVIMENTI che si vede la differenza tra
postura bilanciata e postura sbilanciata. In seguito ad uno stimolo minimo si
può avere un effetto dinamico nettamente maggiore, per cui la postura “si
gioca” nei micromovimenti!
Strutturalmente:
- i macromovimenti
sono i movimenti tra le diverse articolazioni con spostamento di leve nello
spazio;
- i micromovimenti sono
quasi impercettibili, sono i movimenti tra le diverse articolazioni, si ha uno
spostamento minimo del punto di simmetria.
Quando ci si allontana dall’asse di simmetria, si ha una
postura sbilanciata con conseguenti maggiori tensioni, accresciuta necessità di
compensi posturali, maggior dispendio energetico. Se un corpo non è
perfettamente simmetrico avrà una postura perturbata e dovrà faticare di più
per stare in equilibrio! Mentre quanto più il corpo è simmetrico, tanto più la
partenza è buona e c’è un minor dispendio di energia; si gioca con la
“plasticità” per superare le disarmonie e ottenere comunque un equilibrio
attraverso i compensi, per stare nel massimo conforto possibile.
Lo scopo dei compensi adottati dal corpo è permettere di
trovare la condizione di equilibrio ottimale nei tre piani dello spazio per
consentirgli l’orizzontalità dello sguardo, nonostante gli squilibri
muscolo-scheletrici e l’asimmetria.
Lo scheletro è il destinatario finale di tutte le forze
ascendenti e discendenti.
L’artrosi arriva quando, per esempio, una vertebra
mantiene una posizione compensata per tanto tempo e alla fine, il corpo non è
più in grado di compensare.
L’equilibrio muscolare adatta di continuo la postura alla
forza di gravità, attraverso il TONO muscolare. Sovente è valutato solo lo
scheletro, trascurando i tessuti molli, le parti fasciali, per verificare dov’è
il disequilibrio (fra muscoli agonisti e antagonisti) che se è lungamente
mantenuto può causare fattori artrosici e/o compensi che creano patologie.
La Lesione Funzionale è una riduzione di movimento (IPO-mobilità).
Lo squilibrio
muscolare (che consiste in: -irrigidimento di alcuni gruppi muscolari;
-indebolimento di altri; -una scorretta regolazione della funzione muscolare
integrata da parte del sistema nervoso centrale) a sua volta comporta una disfunzione muscolare.
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